Il Mantovano Volante
Tazio Nuvolari è una presenza mitica, sempre viva nei ricordi degli appassionati e non di motori.
E’ l’unità di misura della corsa più veloce e della gara più avvincente che si possa disputare.
Leggenda intramontabile, Nuvolari nasceva centoventisei anni fa in terra mantovana e già all’età di sei anni, sfrecciava nella campagna con il suo velocipede rosso. Via via acquisterà velocità alla guida di rombanti motociclette e potenti bolidi a quattro ruote, sfidando gli avversari e la sorte con audacia e ostinazione.
Una vita vissuta intensamente a colori forti, dove la realtà ha superato la fantasia.
NUVOLARI
L’arivéva tal zéinch
se fè de dè
nir, pardénd i pézz.
L’arivéva s’un mógg
ch’é gévva tótt
e dòp ch’l’éra pass léu
l’éra finéid la chéursa.
“T’a l’è vést?” i gévvai
andénd a lètt
e quéi i arspundéva
a mèni, a brazi, a rógg
che al paróli l’éra gnént
par Nuvolari.
NUVOLARI
Arrivava alle cinque
al far del giorno
nero, seminando i pezzi
Arrivava con un mugghio
che diceva tutto
e come era passato lui
La corsa era finita.
“L’hai visto?” si dicevano
andando a dormire
e quelli a rispondere
a mani, a braccia, a urla
che le parole erano nulla
per Nuvolari.
“Perché il dialetto per me è sempre stata una lingua in cui era difficile mentire”. Nino Pedretti poeta, traduttore, insegnante, da “Al vòusi e altre poesie in dialetto romagnolo”, a cura di Manuela Ricci, ed. Einaudi, 2007