I parenti ostacolarono la sua passione per le macchine da corsa al punto di correre sotto falso nome, Axel Linther, perché il soprannome “Taffy” era troppo noto. Von Trips Ottenne fin da subito dei risultati di rilievo in numerose gare e diverse categorie guidando per Porsche e Mercedes. Nel 1956, alla guida di una Porsche, vinse nella categoria sport: Sebring, Le Mans e all’Avus. Passò alla Ferrari con cui avrebbe continuato a correre anche in F1. Nel 1958, mentre continuava la collaborazione con il Cavallino, conquistò il titolo di campione europeo della montagna al volante di una Porsche Sport. Nel 1959, con Porsche, vinse l’Avus e fu secondo al Tourist Trophy. Il 1961 doveva essere l’anno della sua consacrazione fra i campioni della F1.
Il 22 maggio al circuito di Zandvoort, vinse su Ferrari davanti al compagno di squadra Phill Hill. Si presentò al GP di Monza pronto per difendere il primato che aveva in classifica e, chissà, conquistare la vittoria prima dell’ultimo GP. Partì in pole position, al suo fianco Ricardo Rodriguez. Dopo la curva Ascari, c’è il rettilineo e i piloti si preparavano per la curva parabolica. Da qui in poi il dramma: le vetture di Clark e Trips si toccarono. La Lotus piroettò senza danni per il pilota. La Ferrari decollò verso le reti di contenimento. Numerosi spettatori rimasero vittime e il pilota a terra esanime. Wolfgang von Trips aveva grandi doti di guida, un’ottima cultura tecnica e una passione per la meccanica. Combattente, generoso e focoso, un Gentiluomo del volante e nella vita.