Il nome Joel Finn vi dice qualcosa? Sicuramente sì, in ogni caso ve lo presento: è un mio caro amico. Un famoso collezionista e autore di molti, acclamati, libri sulle automobili. Un uomo che ha saputo gestire molto bene il suo tempo. Iniziò la sua carriera professionale presso l’IBM e viaggiò in tutto il mondo per conto loro. Fissava gli incontri lavorativi alle sei del mattino per poter finire prima dell’ora di pranzo, in modo da dedicare i pomeriggi alla sua passione: collezionare auto d’epoca. Le acquistava per pochi spiccioli parcheggiandole in magazzini, in attesa di condizioni di mercato favorevoli per rivenderle o restaurarle.
Quando iniziai la mia attività di restauratore, negli anni ’70, Joel mi affidò una Cooper Monaco per testare le mie capacità. Il risultato fu un vero successo. Corsi con questa auto, per conto di Joel, a Watkins Glen e a Lime Rock Park. Mi piazzai rispettivamente in 1ª e 2ª posizione. E’ superfluo dire che lui ne fu più che soddisfatto e si stabilì un ottimo rapporto di fiducia tra di noi.
Qualche tempo dopo, Joel fece arrivare a casa mia un rimorchio dal quale furono scaricate due bellissime automobili: una Maserati 450S nr. 4506 e una Ferrari 410 Sport nr. 0598CM. Entrambe le auto avevano riscosso un grosso successo sulla West Coast e facevano parte del team John Edgar, con sede a Los Angeles. Il loro pilota principale era Caroll Shelby.
Ero davvero entusiasta di essere stato scelto per restaurare queste due iconiche automobili da corsa. Ero consapevole che, una volta completato e consegnato questo progetto, sarei comparso sulla mappa mondiale dei migliori restauratori di auto da corsa Maserati e Ferrari.
Dopo aver concordato le fasi di restauro con Joel, iniziai a lavorare sulla Maserati 450S. Questa era priva del suo motore originale e Joel mi portò un’unità marittima che era stata utilizzata da Roberto Orsi per le corse con l’idroplano. Roberto, figlio del precedente proprietario della fabbrica Maserati, Omer Orsi. Questo motore era da 6,4 litri ed esternamente identico al motore originale.
A quei tempi, la cilindrata in eccesso non rappresentava un problema, visto che le corse su queste auto erano principalmente mirate a fare scena, piuttosto che a lotte ruota contro ruota.
Quando smontai l’auto scoprii che il telaio era stato incidentato e poi riparato sull’angolo anteriore sinistro. Infatti Shelby era uscito di strada a Riverside, durante una delle prime gare a cui aveva partecipato con questa Maserati 450S. Dovevamo assolutamente controllare, quindi prendemmo accuratamente le misure del lato destro e le utilizzammo per verificare la zona danneggiata. L’intuito ci premiò! Scoprimmo una differenza di 1 pollice e che l’angolo di curvatura era 1 ½ positivo. Era necessario correggere anche quest’ultimo.
Avevano corso sull’auto in queste condizioni per anni, pazzesco! Per procedere a queste riparazioni, montammo il telaio sul nostro tavolo e tagliammo l’area interessata. Costruimmo nuovi tubi per sostituire quelli danneggiati. I controlli finali confermarono che l’auto era quadrata e che la geometria frontale era la medesima su entrambi i lati.
Come al solito, i miei ragazzi fecero un eccellente lavoro e in meno di un anno tutti i componenti furono ricostruiti e rifiniti. Arrivammo alla fase finale: il processo di montaggio. In due mesi, questa magnifica Maserati 450S, fu pronta per essere testata e dominò in tutto il suo splendore nel mio reparto per il restauro. Orgoglio e soddisfazione, che grande team!
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