René Arnoux, il co-protagonista di una pagina di storia della Formula 1: l’epico duello, ruota contro ruota, con l’amico Gilles Villeneuve al GP di Digione del 1979.
Era una F1 diversa, non meglio o peggio, ma senza dubbio la bravura e il rischio del pilota facevano la differenza.
Arnoux nasconde dietro un aspetto sbarazzino e il suo sorriso quasi timido, un temperamento determinato. Un pilota veloce e audace. Fu contagiato dalla passione per le automobili sportive dal padre. Dopo il servizio militare si trasferì in Italia per imparare meccanica specializzata, elaborando molte auto presso l’officina di Conrero.
I primi passi in una scuola di pilotaggio Elf a Magny Cours dove conobbe Tico Martini, un incontro decisivo per la sua carriera. Vinse il titolo sia in Formula Renault che in Formula 2 e nel 1978 si aprirono le porte per la F1 al volante della Martini e Surtees. A metà stagione è appiedato, perché Martini si ritira. A Watkins Glen e in Canada gli fu offerto il volante della Surtees, in sostituzione di Brambilla.
Fu capace di farsi notare traendo dalla macchina ottime prestazioni. La Renault, allora, decise di far correre due macchine e lo affiancò a Jabouille. Vinse la sua prima gara nel 1980 ad Interlagos e chiuse la stagione sesto in classifica.
Dopo il grave incidente di Jabouille in Canada, la Renault ingaggiò Alain Prost con il quale René creò una vivace rivalità. Culminata in conflitto al GP di Francia del 1982, René al comando della gara vinse senza seguire gli ordini box che gli chiedevano il passaggio di Prost.
L’anno dopo passò alla Ferrari in squadra con il connazionale Tambay. Riuscì a portarsi in piena lotta per il titolo, ma i sogni svanirono e si aggiudicò un terzo posto nella classifica finale. I rapporti con il Cavallino si interruppero nel 1985 dopo un solo Gran Premio.
Dal 1986 corse per Ligier con buoni risultati, ma la squadra si era avviata verso una parabola discendente e l’epilogo fu deludente, Arnoux si ritirò dalla F1 nel 1989.
È uno dei fondatori del team Dams, è attivo nel mondo del karting indoor, lo abbiamo visto al volante del GP Masters, ha un’azienda che produce meccanica di precisione per gli orologi. L’alpigiano ha mantenuto un forte legame con l’Italia, con Modena e con la Ferrari. Non è difficile imbattersi nel suo sorriso ed essere trascinati in qualche risata.