Era il 1958 quando Luigi Chinetti portò in Europa i due fratelli Rodríguez, Pedro e Ricardo, i “fratelli terribili”. Potevano dare l’impressione di essere due adolescenti sbarbati, ma la loro impertinenza era pari alla bravura.
Fatale per Ricardo l’uscita di strada con una Lotus, al GP del Messico del 1962. Pedro, in seguito alla grave perdita, si era tenuto in disparte dalle corse per un certo periodo, solo qualche saltuaria apparizione, in America o a Le Mans. Dopo alcuni risultai guidando sporadicamente per la Ferrati con i colori della NART, nel 1967 ci fu il suo vero ingresso nella F1: ingaggiato dalla Cooper-Maserati. Fece il suo esordio con vittoria al GP del Sudafrica. Pilota per BRM nel ’68, per Parnelli-BRM e Ferrari semi ufficiale nel 1969, ancora per BRM nel ‘70/’71.
Rodríguez molto attivo nelle gare di durata, amava le alte velocità e le macchine molto potenti. Dotato di resistenza e irruenza, fondamentali per queste competizioni.
Era il 1968 quando il “ragazzino ribelle”, con la squadra ufficiale Mirage-Ford, vinse la 24 Ore di Le Mans, in coppia con Lucien Bianchi. Il 1970 fu un anno di grandi soddisfazioni nelle gare di macchine sport e con la Porsche 917 conquistò Daytona Beach, Brands Hatch, Monza e Watkins Glenn. Nel luglio del 1971 sul circuito tedesco di Norisring, in una gara minore, funesta fu l’uscita di strada con una Ferrari 512 M.