“Ho sempre creduto che non ci si debba mai, mai arrendere e continuare a lottare anche quando c’è una piccola, piccolissima chance”, sono le parole di Michael Schumacher nel 2007, più vere e più attuali che mai.
Al GP del Belgio del 1991, il mondo della F1 fece la conoscenza con Michael Schumacher. Allievo della scuola Mercedes fu ingaggiato dalla Jordan per sostituire Bertrand Gachot, in carcere a Londra. Non aveva mai visto Spa e nonostante la difficoltà della pista si qualificò settimo sulla griglia di partenza. Flavio Briatore non voleva perdere l’occasione e si mosse veloce. Lo ingaggiò soffiandolo alla Jordan.
Con livrea Benetton, Michael fu protagonista diventando due volte campione del mondo, nel ‘94 e ‘95. Schumacher scelse Ferrari, e la Rossa voleva puntare tutto su un pilota. C’è chi parla della cura Schumacher sul Cavallino, beh gli effetti si vedono e nel 2000, dopo ventun anni di astinenza, il titolo mondiale si colora di rosso. Il campione si sbilanciò dicendo “Non sarà l’ultima con la Ferrari, ma la prima di una serie”, e la grande festa rossa esplose sul podio per altre quattro stagioni, dal 2001 al 2004. Lascia la F1 nel 2006, per ritornare con Mercedes nel 2010. Il ritiro definitivo avvenne nel 2012. Lewis Hamilton con poche parole ha espresso tutta la sua ammirazione “Michael Schumacher è il più grande pilota della Formula 1 di tutti i tempi”.