Maserati Birdcage: il sogno in una gabbia

1960 Maserati T61 (1992 Christie's) - Stephen Griswold

Quando visitai il Regno Unito per la prima volta, negli anni ‘70, era in voga una serie dove correvano auto sportive storiche e monoposto, sponsorizzata dal gruppo finanziario Lloyds and Scottish Finance Group. Era caratterizzata da molte auto guidate in modo eccellente, che competevano per la vittoria.
Il marchio più rinomato era la Maserati, l’iconica 250F o la Tipo 61, quest’ultima chiamata anche “Birdcage” – gabbia per gli uccelli – per l’impiego di molti piccoli tubi nella costruzione del telaio, circa 200. All’epoca non pensavo che, in futuro, sarei stato così fortunato da possedere e restaurare ben due Maserati Birdcage e una 250F V12.

 

 

Per molti anni, il mio amico Joel Finn, autore di molti libri sulla Casa Automobilistica del Tridente, nonché collezionista Maserati, mi ribadì quanto fosse fantastica la Maserati Birdcage e che avrei dovuto possederne una. Lui era il proprietario di una Tipo 60 nº 2465 (con motore da 2000cc) ex Menato Boffa, in restauro nel Regno Unito presso l’officina di Ted Bailey, nelle Midlands, e mi chiese se la volessi acquistare quando sarebbe stata completata. Racimolai i soldi necessari e alcuni mesi dopo mi fu possibile concludere l’affare. Il prezzo era $15,000 per l’automobile pronta per le corse; in realtà fu lontana dalla perfetta forma per poter competere!

 

 

Infatti, quando ricevetti l’auto dovetti restaurarla completamente, perché la qualità del lavoro svolto fu davvero di basso livello. Corsi con l’auto per un anno, raccogliendo molti successi, fino a che, il mio amico Chris Cord, mi chiese di vendergliela ed accettai, perché Joel mi offrì una Maserati tipo 61 (da 2900cc) che aveva alle spalle una lunga ed interessante storia, tra cui l’onore di essere stata pilotata da Stirling Moss.

 

 

L’auto si trovava a casa di Joel, a Ridigefield, nel Connecticut, ed era completamente smontata. Joel allegò una lista di pezzi mancanti, ma visto che avevo una buona sensazione su quest’auto, decisi di acquistarla comunque. Gli inviai il denaro e prenotai il volo per occuparmi personalmente della spedizione.

Joel fu gentile e mi invitò a soggiornare a casa sua, per facilitarmi il lavoro di imballaggio dell’auto. Ero già stato da lui in passato e sapevo che aveva un grosso magazzino di pezzi di ricambio Maserati in cantina.
Arrivai il venerdì pomeriggio ed iniziai a radunare le parti della mia nuova auto. La mattina seguente, Joel mi disse che avrebbe portato le sue figlie alla sinagoga: questa sarebbe stata la mia opportunità!

 

 

Non appena Joel e la sua famiglia uscirono di casa, mi affrettai nel suo magazzino e trovai tutte le parti mancanti della mia auto, quelle della lista che lui stesso aveva dichiarato assenti! Joel era solito fare questo genere di scherzi. Presi tutto ciò di cui avevo bisogno e lo misi nelle scatole che sigillai con del nastro adesivo, per celarne il contenuto.

Quando lui tornò a casa, il mio lavoro era finito e possedevo un’automobile completa. Lo spedizioniere arrivò il lunedì mattina, ritirò tutto e le scatole furono poi consegnate alla mia officina a Berkeley in California. Che grande risultato!
Negli anni successivi, restaurai completamente la mia Maserati Birdcage e nella sua prima corsa sul circuito di Sears Point, a Sonoma in California, conquistò la prima posizione. L’automobile destò l’attenzione di un amico, Don Orosco, il quale mi fece un’offerta a cui non potei rinunciare… la gabbia si aprì e la Maserati volò via!