L’arrivo
Guerino Bertocchi impiegò circa un anno a ricostruire completamente la nostra Maserati 6CM. In una lettera che spedì a mio padre lo mise a conoscenza del lavoro terminato. Il signor Guerino aveva testato la nostra autovettura e aveva toccato i 217 km/h sull’autostrada Modena-Bologna. Con una targa prova, Crazy! Sono certo che si sia trattato di un vero e proprio spettacolo. Viaggi tranquillo su un’autostrada pubblica e vieni superato da una Maserati 6CM GP, una saetta che si snoda nel traffico… L’Italia era un Paese meraviglioso a quei tempi!
L’auto fu spedita a casa nostra, a Radnor, in Pennsylvania, in una cassa di legno.
Dal momento in cui mio padre acconsentì ad acquistare la Maserati 6CM, lo misi costantemente sotto pressione per farmi promettere di poterla guidare. Continuava a dirmi di sì, ma avevo i miei dubbi. Quando l’auto fu scaricata dalla cassa, fu evidente che necessitava di una bella ripulita e di alcuni lavori sulla carrozzeria.
Guerino Bertocchi aveva ricostruito la parte meccanica lasciando i dettagli estetici a noi. Tutte le parti originali in metallo, come le sospensioni e le barre di torsione, erano annerite e leggermente arrugginite a causa del viaggio in mare, mentre avrebbero dovuto essere in acciaio lucido. In quegli anni non venivano utilizzati i container per i trasporti su nave, non ancora. Mio padre mi affidò il compito di lucidare tutte le parti in acciaio, era il mio divertimento dopo la scuola.Ci volle un mese di lavoro e infiniti rulli di carta smeriglio per vedere brillare la nostra Maserati. La carrozzeria fu rinnovata dal capo carrozziere della Derham Body Works a Rosemont. Un’officina, che negli anni prima della Guerra, costruiva bellissime carrozzerie su ordinazione da montare su telai Packard e Duesenberg.
Veniva da noi tutti i sabati, con la sua borsa piena di attrezzi. Mi affascinava molto osservare questo artigiano. Ero totalmente rapito dalle sue gesta mentre riformava il musetto e il retro danneggiati riportandoli al loro aspetto originale, utilizzando martelli e contro-stampi. Dopo circa tre mesi tutti i pannelli furono sistemati e l’auto fu pronta per essere verniciata… di quale colore?
La foto non rappresenta l’autovettura descritta nell’articolo
Ovviamente rossa!
La nostra proprietà includeva un lungo vialetto d’accesso che costeggiava tutto il perimetro della casa. Era possibile guidare su questo lungo passaggio ed era proprio come se fosse un circuito in miniatura. Dovevo convincere mio padre a lasciarmi guidare la nuova arrivata. Lo tormentavo ed ero risoluto nella mia impresa. Frank cedette alle mie pressioni solo per sfinimento. Era un disco fisso e continuava a ripetere “lentamente”. Eh già, m’intimava di guidare piano. Immaginate di guidare una Maserati 6CM lentamente… era impossibile!
Le auto GP non avevano i motorini di avviamento, come le automobili da strada, ma si doveva utilizzare una manovella. Mi ero esercitato molto a far girare il motore in questo modo, non potevo essere impreparato. A dodici anni avevo giusto la forza necessaria e fortunatamente l’automobile partì facilmente. Ero da solo e fu l’unico inghippo che mi ricordo di quel momento. Euforia, irrequietezza e “aiuto che gioia!”.
Mi vengono in mente dei dettagli. La nostra Maserati 6CM era stata convertita dal signor Guerino Bertocchi per funzionare a benzina, anziché con metanolo.
Era così meravigliosa da guidare che diventò il mio premio settimanale dopo la scuola. Gradualmente riuscii a prendere dimestichezza, anche se il pedale dell’acceleratore era al centro. Sognavo a occhi aperti “ecco il pilota GP più giovane al mondo!”. Allora ci credevo fermamente.
La foto non rappresenta l’autovettura descritta nell’articolo
Non calpestare i rododendri
Un giorno mio padre si recò all’officina che aveva in custodia il Tridente. Voleva farsi un giro, sentire il motore girare. Frank aveva bevuto alcuni cocktail e gli raccomandai di prestare molta attenzione. L’auto era sua e non mi era permesso contraddirlo, ma qualche suggerimento era ben voluto, ma rimasi inascoltato. Sgommata e via! Rimasi fermo, avvolto dal fumo dei pneumatici, pensieroso… percepii guai dietro l’angolo.
Sentii l’acceleratore esplodere, poi silenzio e infine un grande botto. Doveva essere successo qualcosa di terribile. “E come stava mio padre??”.
Corsi verso la casa di mia nonna e quando arrivai vidi che la porta d’ingresso era stata scardinata, non c’era più. La Maserati 6CM era incastrata nell’apertura che si era creata, metà dentro e metà fuori. Mia nonna era lì, in piedi, che brandiva il suo bastone e inveiva contro mio padre. Era molto arrabbiata con lui per avermi lasciato guidare un mezzo così pericoloso!
Frank felice che finalmente quell’auto si fosse rotta, si giustificò con una scusa per niente banale “non volevo rovinare i tuoi colorati rododendri, ho preferito schiantarmi sui gradini di casa”. Frank era sempre ironico, simpatico e sorridente!
Oggi rido al ricordo, allora rimasi attonito. Mi fece molto ridere Bridgette, la donna di servizio, che nel momento in cui la Maserati 6CM entrò nel soggiorno corse alla biblioteca e annunciò a mia nonna che il signor Frank si trovava alla porta d’ingresso! Un modo originale di annunciarsi… si addiceva al mio “bizzarro” papà.
Feci anch’io la mia parte, dovetti andare a prendere il trattore e una catena per tirare la 6CM fuori di casa. Come dimenticare una domenica così!