Negli anni ’57/’58 del Novecento in Maserati la produzione di serie era alimentata dall’inesauribile fonte del motore 6 cilindri che prese l’avvio definitivo con il 3500 GT.
Il Commendator Orsi e il signor Omer, amministratore delegato, diedero il benestare a quel progetto più audace, ossia di utilizzare anche il motore 8 cilindri. Entrambi frutto del glorioso passato sportivo. La spinta definitiva, però, avvenne dallo Scià di Persia. Entusiasmato da una prova sulla AM 101, la Maserati 3500 GT, commissionò una vettura speciale con maggior potenza e velocità. Si giunse, così, a proporre quella motorizzazione che poi nell’evolversi degli anni alimentò un filone tecnico tutt’ora esistente (mi riferisco agli anni 1990).
Il tipo AM 103, noto come Maserati 5000 GT, fu assemblato con buona parte dei componenti già ampiamente collaudati e ricavati dalla Maserati 3500 GT. Pertanto la parte tecnicamente più importante di questa nuova autovettura era rappresentata dal motore V8 di 4950cc. Derivava direttamente dalla Maserati 450S, con il solo incremento della cilindrata. Solo per questo primo esemplare, mantenne la distribuzione ad ingranaggi e i 4 carburatori con una potenza al banco prova di oltre 350CV. La carrozzeria, realizzata dalla Carrozzeria Touring, era una coupé dalle linee originali e imponenti, con un interno in pelle finemente lavorata. Le pregiate finiture contribuivano a definirla la vettura più sontuosa della produzione automobilistica.
Mentre l’autovettura dello Scià raggiungeva la Persia, fu messa in cantiere la seconda vettura 5000 GT che, esposta al Salone di Torino nel novembre del 1959, fu l’indiscussa regina dell’evento. Il prezzo era di circa otto milioni di lire, quasi tre milioni in più della Maserati 3500 GT.
La produzione del 5000 GT – tipo Scià di Persia – si fermò solo a tre esemplari, causa difficoltà produttive della Carrozzeria Touring. Il motore con nuove dimensioni, alesaggio e corsa, comando distribuzione a catena ed iniezione Lucas, ebbe un notevole miglioramento nell’elasticità e silenziosità di marcia.
Con la richiesta del mercato di questo tipo di vetture esclusive, poneva la Maserati al vertice come casa costruttrice di auto di elevate prestazioni con eleganza e comfort di vere GT.
Anche se si trattava di un tema arduo e complesso, la richiesta di vestire il nostro 5000 GT era venuta dai più noti e affermati carrozzieri, come Pinin Farina, Ghia, Bertone, Frua e Monterosa. Le loro creazioni si limitavano ad uno o due esemplari, a seconda delle richieste dei loro clienti. Fino all’intervento della Carrozzeria Allemano, che monopolizzò la produzione. La Maserati 5000 GT fu costruita in 32 esemplari, più 4 rifacimenti, ed era la vettura esclusivamente dei VIP. Da questa esperienza prese vita in Maserati la convinzione di possedere tutti gli elementi per intraprendere una produzione di vetture particolari, come una berlina di rappresentanza. Il tipo AM 107 definito Maserati Quattroporte ne fu la continuazione.
Autore: Ermanno Cozza