Umile e schivo, Marcello Gandini è per molti il più rivoluzionario designer mondiale. Passare dalla forma alla funzione è uno degli aspetti che lo eccita maggiormente del design. Flaminio Bertoni è il designer che preferisce, per i suoi progetti rivoluzionari e coraggiosi.
Nuccio Bertone ancora una volta dimostrò il suo fiuto per il talento ingaggiando Gandini. Questa collaborazione si distinse per i successi internazionali e, nei 15 anni di intesa, Marcello disegnò le più iconiche sportive italiane degli anni ’60 e ’70.
Il suo primo progetto alla Bertone fu la Lamborghini Miura P400, presentata nel 1966. La prima supercar, una vera auto da corsa con cui viaggiare su strada. Ferruccio voleva qualcosa di rivoluzionario e Gandini realizzò qualcosa di assolutamente nuovo che lasciò tutti a bocca aperta.
“Una delle mie teorie, quando ci si domanda se la macchina è riuscita o no: presenti il modello a un po’ di gente e se stanno zitti con la bocca aperta allora è riuscita… se fanno mille commenti è una schifezza.”
Seguì la concept car Marzal, “l’auto delle idee” come la definì Bertone, ma troppo utopica per il pubblico del 1967.
Con l’Alfa 33 Carabo, a Parigi nel 1968, si mise in mostra il futuro. Questa concept car, con la sua forma a cuneo e le portiere a taglio di forbice, gettò le basi per la geniale Lancia Stratos Zero e l’affascinante Lamborghini Countach.
Un progetto che lo ha particolarmente soddisfatto è stato quello della Lancia Stratos HF. Dispiaciuto, invece, per il risultato finale dell’Alfa Romeo Montréal, le cui modifiche di produzione stravolsero l’idea iniziale, cambiando completamente le proporzioni.
Sul finire degli anni settanta due significative concept car, l’Alfa Romeo Navajo e la Lancia Sibilo.
Nel 1980 si dimise da Capo progettista alla Bertone, per dedicarsi all’attività di freeelance-designer e Lamborghini richiese nuovamente la sua creatività per una vettura diabolica: la Diablo.
Anche se la sua grande capacità creativa si è espressa maggiormente nelle auto, si è occupato anche di disegno industriale e di complementi di arredo.
Questo meraviglioso ritratto è stato scattato dal fotografo Angelo Rosa, ospite presso lo Studio di Marcello Gandini, la cui gentile concessione ha reso possibile la pubblicazione.