Il Gigi nazionale
Iniziò la carriera con il fratello Emilio, entrambi spigliati e dotati di grande passione, audacia e coraggio. Nel 1936 Luigi Villoresi, Franco Cortese e Giovanni Lurani fondarono la Scuderia Ambrosiana.
Impossibile sintetizzare 24 anni di attività sportiva: pilota che corse con grande intensità spesso protagonista anche quando non fu vincitore.
Nel 1937, con il fratello Emilio, vinse la sua classe nel Rally di Montecarlo. Divenne nel 1938 pilota ufficiale Maserati. Conquistò nel ’38 e ’39 i titoli di campione italiano delle 1500 cc da corsa. Durante la guerra si salvò fortunosamente dopo emozionanti vicende; tra cui anche questo aneddoto: la nave sulla quale si stava trasferendo in Africa venne silurata e si salvò a nuoto.
Un uomo di animo gentile e molto sensibile. Fu molto colpito dal lutto del fratello Emilio, nel 1939 in una prova a Monza, e del cugino Marazza. Riprese l’attività sportiva subito dopo la fine della guerra e nel 1946, con una Maserati, vinse al GP di Nizza. Fu il primo socio italiano del famoso Champion Club, accessibile solo per coloro che terminano la durissima corsa di Indianapolis. Partecipò con una Maserati GP 8 cilindri 32 valvole di 3000 cc. Vinse ripetutamente la temporada argentina, con Ascari, poi con Varzi e Farina. Fu campione assoluto d’Italia nel 1947 e 1948. Con Ascari, nel 1949, passò alla Ferrari e vinse il GP di Lussemburgo, di Roma, d’Olanda.
Dal libro “Piloti che gente…”, possiamo leggere quello che Enzo Ferrari scrisse del Gigi nazionale: “Gigi Villoresi è stato veramente un campione per stile e ardimento, e anche il beniamino della sua Milano per lunghi anni. Uomo dalle risorse maliziose, uomo che sapeva sfruttare intelligentemente il mezzo meccanico così come tutte le défaillances dei colleghi, fino all’estremo limite dell’astuzia”.
Molto lunga la collana delle vittorie: nel 1950 vinse in Argentina, Marsiglia e Monza. Poi un incidente lo fermò per tutta la stagione.
Nel 1951, in condizioni meteorologiche pessime, trionfò con una splendida vittoria alla Mille Miglia. Un uomo versatile, in coppia con l’amico fraterno Alberto Ascari, fu secondo alla Carrera Panamericana in Messico e vinse il Rally di Sestriere con una Lancia agli inizi del 1952.
Il 1953 ancora una stagione intensa e ricca di vittorie: il durissimo Giro di Sicilia, le “12 ore” di Casablanca con Ascari e il GP di Monza.
Passò poi alla Lancia. Il 1955 fu un anno drammatico per la perdita del caro amico Alberto Ascari a Monza. Questo tragico evento gli fece perdere l’entusiasmo, ma fu ancora vincitore con la OSCA e concluse la sua lunga e gloriosa carriera nel 1958 vincendo il Rally dell’Acropoli in Grecia, con una Lancia Aurelia, con il compagno Ciro Basadonna.
Dopo l’attività sportiva si diede al commercio di automobili, fu presidente del Lambretta Club Internazionale e consigliere dell’Automobile Club di Milano.
Luigi Villoresi fermò di colpo la sua Lancia Aprilia su un passo di montagna e disse all’amico Giovanni Lurani “Senti il rumore del vento fra gli alberi, apprezza il grande silenzio…”.
Un uomo che resterà per sempre nella storia dell’automobilismo per le sue doti non comuni.