Osimano di nascita ed eugubino di adozione. Luigi Fagioli, un grande pilota del passato, che con il suo coraggio, la sua classe e il suo carattere deciso, a volte scontroso, ha contribuito a scrivere le leggendarie pagine dell’automobilismo sportivo.
Nel febbraio del 1950 la Federazione Internazionale dell’Automobile decise di raggruppare sei gare in un unico Gran Premio: nacque il Campionato Mondiale di Formula Uno.
L’Alfa Romeo, nell’anno inaugurale, dominò con le leggendarie “tre F”: Luigi Fagioli, Giuseppe Farina e Juan Manuel Fangio. Luigi Fagioli era un veterano con i suoi, quasi, 52 anni e fu reclutato dal team alla guida di una AR 158. La gara di apertura si svolse a Silverstone e Fagioli giunse secondo dietro a Farina. Un buon inizio che lo vede concludere il primo Campionato Mondiale di F1 della storia in terza posizione. Nel 1951, ancora alla guida di un’ Alfa Romeo, vinse il Gran Premio di Reims, in Francia.
Aveva cominciato con vetturette di categoria minima, con la francese Salmson. Poi passò alla Maserati, guidò per Mercedes Auto Union, Fiat, Monaci, Osca. Quando giunse all’Alfa Romeo era un corridore fatto. Al Gran Premio di Monza del 1933 vinse una memorabile partita, superando lo steso Nuvolari. Fagioli morì in seguito a un incidente a Montecarlo. Era alla guida di una Lancia B20, in una corsa granturismo di importanza marginale. Un Campione che non conosceva la parola basta!