Aston Martin, il connubio tra il nome di una gara in salita, Aston Clinton, e il cognome del fondatore dell’azienda Lionel Martin.
Era il 1908 quando Lionel Martin e l’amico Robert Bamford aprirono un’officina di riparazioni a Kensigton. Dapprima avevano ottenuto la rappresentanza delle vetture Singer, poi divennero esperti preparatori della Singer Ten che offrivano con il marchio B.&M. Martin pilotava le sue vetture, costruite con componenti di diversa provenienza. Nel 1913 ottenne la sua prima vittoria alla gara in salita Aston Clinton!
Dopo il ritiro di Bamford dalla società, nel 1920 Lionel ebbe l’appoggio finanziario del conte Zborowski, noto sportman e mecenate dell’automobilismo. Anche il progettista John Benson venne coinvolto nell’impresa. Buoni i risultati sportivi, ma non quelli commerciali e dopo una serie di vicissitudini, tra cui la morte di Zborowski a Monza, nel 1925 l’azienda fu posta in liquidazione. L’anno successivo fu rilevata da Augusto Cesare Bertelli che decise di non mutarne la denominazione e nel 1927 venne presentata una vettura da competizione. Ancora problemi finanziari e il controllo fu assunto da Arthur Sutherland. La sigla DB, che dal 1948 contraddistingue le Aston Martin, si riferisce alle iniziali di David Brown, che acquisì l’azienda nel 1947 assieme alla Lagonda… noi ci fermiamo, ma non le successioni delle proprietà.
Sui campi di gara la Aston Martin colse numerose soddisfazioni soprattutto con la DBR 1/300, tra cui la 24 Ore di Le Mans nel 1959 con la coppia Salvadori-Shelby. Un tocco di classe nel mondo delle corse!