Una donna al volante: Lella Lombardi, la ragazzina che sognava di diventare pilota di auto da corsa. A diciotto guidava il camion della ditta di famiglia, che trasportava la carne da Frugarolo alla riviera ligure.
Nel 1965 alla sua prima gara, nella Formula Monza, il carro attrezzi con la sua auto arrivò un’ora prima della gara. Era disperata perché la vettura era in rodaggio e non provò, ma partì e al terzo giro era seconda. Nel 1974 una donna che correva in F1 destava stupore, ma Lella conquistava per la sua spigliatezza e superiore a tutte le critiche. Dopo aver vinto il Campionato della Formula 850, con una Biraghi, e la Formula Ford Mexico, nel 1974 arrivò quinta nel Campionato di Formula 5000, gareggiò nel World Sportscar Championship e corse nella Formula Indy.
Nel 1974 al GP di Gran Bretagna il debutto tanto atteso in F1 con una Brabham, ma non si classificò. Nel 1975 si classificò al GP del Sudafrica, in gara si ritirò per problemi alla sua March. Al GP di Spagna si qualificò con una March 751, ma al venticinquesimo giro la tragedia di Stommelen fece sospendere la gara. Lella era in sesta posizione e guadagnò mezzo punto. Dopo l’esperienza in F1 tornò al World Sportscar Championship e nel 1982 passò al Campionato Europeo Turismo nella classe 2500cc.
L’ambiente della F1 era ostile per una donna con delle potenzialità come le sue, tanto da non lasciarle tregua. “La Tigre di Torino” nel 1988 si ritirò per lottare contro un tumore e fondò la scuderia Lella Lombardi Autosport, il suo unico desiderio ”Fatemi continuare a vivere nelle corse”.