Quale pilota aveva un casco bianco, con il simbolo del dollaro disegnato su un lato e la scritta “spazio da vendere”?Dopo gli studi in Inghilterra, Jochen Rindt ritornò in Austria e ritrovò i suoi compagni. Con Helmut Marko decise di provare la carriera di corridore, prima con la Simca Monthléry e poi con una Alfa Romeo Giulietta TI, regali dei nonni. Con una Brabham fece il suo esordio in F1: RIT.
A soli 22 anni, la Cooper, gli offrì il contratto di secondo pilota al fianco di McLaren. Il debutto nella massima categoria avvenne il primo gennaio 1965, in Sudafrica. Una stagione deludente in F1, ma vinse, in coppia con Masten Gregory su Ferrari NART, la 24 Ore di Le Mans. Nel 1966 la Cooper migliorò e le sue doti furono evidenziate, nella classifica finale concluse terzo. La vettura non era all’altezza delle avversarie e Rindt andò prima alla Brabham e nel 1969 alla Lotus. Nel GP di Spagna si fermò per la rottura dell’alettone, riportando la frattura al naso. Scatenò una polemica con Chapman chiedendo l’abolizione degli alettoni, poco dopo la CSI ridusse le loro dimensioni.
Con la rivoluzionaria Lotus vinse 5 GP e si assicurò un buon vantaggio. Vinse il titolo mondiale postumo il 4 ottobre, dopo la sua tragica morte un mese prima sul circuito italiano. Prima del GP d’Italia aveva annunciato il suo ritiro, dopo la vittoria del titolo iridato. Stewart disse di lui “È uno tra gli uomini più sinceri che abbia conosciuto. Senza sotterfugi, senza ipocrisie, senza compromessi”.