Dolcissimi occhi azzurri, cordiale e disponibile
“Sapevo già dall’inizio della mia carriera quali erano i rischi a cui mi sottoponevo. La paura sono sempre riuscito a domarla, o meglio ancora, non le ho mai lasciato lo spazio per emergere. Perché, se si comincia ad avere paura, fare questo mestiere diventa difficile, se non addirittura impossibile…”.
Le prime gare a cui Jochen Mass partecipò sono corse in salita, poi l’euforia della F3. “Quando iniziai le prime gare, la mia aspirazione era quella di arrivare a sedermi dietro il volante di una F1”.
Era il luglio del 1973, sulla pista di Silverstone, schierato in sesta fila, c’era anche lui, in attesa del semaforo verde, al volante di una Surtees. “Quel GP era già una specie di vittoria per me e volevo dimostrare a tutti quelli che mi avevano dato fiducia che me lo meritavo. Invece…” avvenne un incidente al secondo giro che coinvolse più vetture, tra cui la sua. Mass dovette assistere dai box alla prima gara di F1, dopo tanta fatica in prova!
Nel 1975 con McLaren vinse a Montjuïc il suo primo GP. Una gara tragica in cui Stommelen perdette l’alettone della propria auto che volò fra il pubblico. La gara fu sospesa al 29° giro. Mass vinse la gara perché al momento dell’alt era in testa.
Nel 1978 l’ATS gli mise a disposizione una vettura e divenne primo pilota. Dopo due anni in Arrows, nel 1982 concluse la sua carriera in F1 alla guida della monoposto March. Il pilota teutonico si concentrò sulle vetture Sport, vincendo con Porsche la 12 Ore di Sebring e con Sauber la 24 Ore di Le Mans. Rimase nell’ambiente dei motori come commentatore.
Il mare, la barca la sua seconda passione.