Joseph Siffert, cominciò come meccanico riparatore di motociclette, fino a gareggiare in moto. Nel 1958 fu campione svizzero con una Norton 350. Per arrivare alle quattro ruote ha dovuto fare sacrifici enormi facendo i lavori più disparati: vendette auto, moto, fiori e anche carta straccia. Mangiò panini e visse nel camioncino vicino alla sua Lotus. La squadra nazionale svizzera, Filippinetti, lo fece debuttare al GP del Belgio con una Lotus 24. Rob Walker lo ingaggiò e corse con una BRM, vecchiotta e poco resistente. Siffert teneva testa a Surtees e Clark, prima che il motore lo appiedasse. Walker, che lo considerava la ripetizione di Stirling Moss, lo confermò in F1 per il ‘67 e la Porsche per le gare di durata, dove ottenne ottimi risultati. Nel 1968 con la Lotus 49 il trionfo a Brands Hatch: la prima vittoria di un pilota svizzero e di una squadra privata.
La Ferrari si interessò a lui, ma le trattative andarono troppo per le lunghe e restò alla Porsche che, grazie a Jo, vinse il campionato marche. Nel 1970 divenne pilota ufficiale della March, ma fu un’annata infelice. La BRM rilanciò la squadra e Louis Stanley lo chiamò. Moltissimi i risultati, ma anche gli imprevisti e aggressive collisioni, tra macchine della stessa squadra. Arrivò alla celebrità e i problemi finanziari erano ricordi. Divenne restauratore, commerciante e collezionista con un suo museo di vetture. Sulla pista di Brands Hatch, la stessa in cui avvenne il suo primo successo, in occasione della Champion Victory Race del 1971, Joseph sbandò e si chiuse il sipario di uno dei grandi campioni degli anni Sessanta.