Gunnar Nilsson? Come lo ricordate? Era un giovane rampollo svedese, nato per correre. Un pilota che preferiva i circoli letterari alle feste mondane. Un pilota nato, come si dice, a conferma il suo bruciare le tappe. Si fece notare fin dalle formule minori: veloce e deciso. Dalla F3 la chiamata di Colin Chapman in F1. Il filo di collegamento è Ronnie Petterson, già esperto pilota, connazionale e carissimo amico di Gunnar.
Nel 1976 il debutto in F1 con la Lotus 77, una vettura inaffidabile. Nel 1977 il team inglese presenterà la Lotus 78, la prima auto con le “minigonne”. Nera con le scritte in oro John Player Special, alias “Black Shadow”. Mia sorella aveva il poster gigante appeso alla parete della sua camera! Vince il GP del Belgio con il memorabile sorpasso a Niki Lauda. In seguito furono il tempo e la malattia a schiacciare l’acceleratore e Gunnar dovette affrontare una sfida contro un cancro. Partecipò al funerale dell’amico Ronnie e poco dopo, il 20 ottobre 1978, i motori si spensero anche per Gunnar Nilsson. Prima creò una fondazione per la ricerca sul cancro che porta il suo nome. Un campione che ha lasciato un’affettuosa traccia!