Il 25 enne Graham Hill, dopo la sua prima gara a Brand Hacth, fece l’autostop per tornare a Londra e il signor Colin Chapman gli diede un passaggio. I binari delle loro vite si incrociarono e fu l’inizio di una strepitosa carriera… il “baffo volante” vinse la Triple Crown: il Mondiale di F1 nel 1962 con BRM e nel 1968 con Lotus, la 500 Miglia di Indianapolis nel 1966 alla guida di una Lola e la 24 Ore di Le Mans nel 1972 su una Matra in coppia con Henry Pescarolo. Divenne la leggenda sui circuiti di Montecarlo e Watkins Glen.
Pilota in un periodo epico, la F1 era fatta di incredibili imprese e di funesti tragedie, come la perdita dell’amico Clark. Graham era caparbio, innamorato delle corse e continuò a correre anche dopo il grave incidente in USA nel quale si fratturò entrambe le gambe. Un’intensa rieducazione e nel 1970 fu al volante della Lotus 49 di Rob Walker. Resistette fino alla fine della gara e quel sesto posto valse più di una vittoria. L’uomo che aveva vinto tutto divenne costruttore, individuando in Tony Brise il brillante pilota a cui trasferire l’esperienza.
Il 29 novembre 1975, a causa di un incidente aereo, sparí il gentleman delle corse. Campione versatile che guidò su tutti i terreni, su ogni macchina e in ogni condizione. Un grande uomo anche in senso umano e molto amato per il suo carattere gioviale. Sul suo casco da corsa portò sempre i colori del Londra Rowing Club, la prima passione il canottaggio.