Il primo agosto del 1953, Adolfo e Omer Orsi, assumevano l’ingegnere Giulio Alfieri che all’inizio del 1954 sarebbe diventato direttore tecnico, ruolo mantenuto fino al 1975. Giulio, nato a Parma nel 1924 e laureato al Politecnico di Milano nel 1948, dimostrò da subito il suo alto livello di competenza.
Un uomo positivo, di notevole fantasia tecnica e di grande equilibrio. Giovinezza, passione, una seria preparazione e un legame forte con il Tridente fecero miracoli. Alfieri ha lasciato una profonda impronta nei progetti Maserati nel ventennio di collaborazione. Nel caso della 250F, gli spetta il merito della continua evoluzione, fino alla conquista del Campionato del Mondo del 1957 ottenuto da Juan Manuel Fangio. Vinse in F1 come progettista e fornitore del motore V12 3.0 per la Cooper. Preferiva l’8 cilindri a V (di Alfieri) al 12 cilindri. Aveva iniziato a lavorare nel 1949 alla Cantieri Riuniti a Genova, poi nel 1951 era passato alla Innocenti di Milano e si era occupato, tra l’altro, della Lambretta 125 da record.
Corretto e responsabile sul lavoro, ma anche affabile ed estroverso nei rapporti umani. Alfieri era a suo agio con le auto da corsa come con lo sviluppo di una vettura da strada. Artefice di alcuni miracoli come la Maserati 3500 GT o come “la più avanzata auto da corsa a motore anteriore della storia”: la Maserati Birdcage.