Autodromo Nazionale di Monza, GP di Formula 1, domenica 11 settembre 1977. Le vetture erano allineate, in pole Niki Lauda e in quattordicesima posizione un debuttante bresciano che il giorno prima aveva compiuto 25 anni. Alla guida della monoposto McLaren c’era Bruno Giacomelli.
Un carattere deciso, allegro ed espansivo. Una guida pulita con una sensibilità meccanica molto sviluppata. Anche Enzo Ferrari lo volle conoscere, ma il contatto non portò a un accordo.
Nel 1978, pilota per March-Bmw, il trionfo in F2 con la conquista del Campionato Europeo e il primato assoluto di otto vittorie su dodici gare disputate.
Nel 1979 riportò, dopo 27 anni, L’Alfa Romeo nel campionato di F1. La casa del biscione sapeva di avere un pilota di qualità eccellenti e un collaudatore brillante e veloce. Non esistevano i computer e costruire le vetture era un lavoro “sartoriale” in team. In Inghilterra, Bruno Giacomelli, disegnò anche dei particolari per la sua vettura di F2 e l’Alfa Romeo 179 “fu anche una mia creatura”. Un rammarico “peccato non essere mai riuscito ad ottenere una vittoria ed entrare nella leggenda”, e un legame indissolubile “ciò che più mi appartiene è far parte della storia dell’Alfa Romeo”.
Buon compleanno Jack O’Malley!