Leslie Bruce McLaren aveva doti non comuni per l’epoca: a 21 anni pilota ufficiale Cooper e a 22 vincitore del suo primo GP mondiale. L’incontro tra Bruce e Jack Brabham fu fondamentale: prima l’amicizia, poi divenne suo allievo, infine prese il suo posto alla Cooper.
I dirigenti della New Zealand International GPA sostennero il giovane Bruce affinché perfezionasse il suo talento e Brabham lo sistemò alla Cooper. Nel ’58 Bruce debuttò in F1 con la sua F2 al G.P. del Nürburgring e vinse la sua classe e fu quinto assoluto. Nel ‘59 Bruce al volante di una vera F1, una Cooper 2500cc, alla “2000 Miglia” di Aintree, concluse la gara in terza posizione. Al GP di Gran Bretagna McLaren lottò ruota a ruota con Stirling Moss e perse per soli due decimi. Nel GP di Sebring conquista, a soli 22 anni, la sua prima vittoria in una gara mondiale. Nel 1960 è vicecampione del mondo con 34 punti.
Sul finire del ’65, Bruce divenne costruttore, lasciò la Cooper per correre in F1 con la McLaren M2B. Nel ’66 vinse Con Amon la 24h di LM a bordo della Ford GT40. Il progetto per la nuova McLaren siglata M7A nel 1968, con motore Ford Cosworth DFV 8 cilindri a V conquistò la sua prima vittoria al GP del Belgio. Nel campionato del mondo del 1969 si piazza terzo con 28 punti. Nello stesso anno McLaren vince il Trofeo Can-Am con la sua M8B. A Goodwood, il 2 giugno ’70, Bruce era impegnato nel collaudo della nuova M8D quando l’uscita di pista gli fu fatale. Il suo insegnamento, l’impegno tenace ed il suo nome non possono essere dimenticati.