Quando mi recai sulla West Coast per frequentare l’università, attraversai gli Stati Uniti sulla mia Alfa Romeo Giulietta 750 Spider Veloce. Queste auto erano dei veri e propri gioiellini ed erano molto veloci. Conrero di Torino le modificò per migliorarne ulteriormente le prestazioni. Nelle corse di SCCA (Sports Car Club of America) erano il flagello nella propria serie, vincevano tutti i premi.
Dopo aver terminato l’università ed aver avviato la mia attività, partecipai a un corso di valutazione di guida della SCCA.Volevo la patente da competizione e mi recai presso il circuito di Vaca Valley. All’epoca possedevo una Abarth 850 SS Record Monza. Fu la mia prima auto da corsa, molto spassosa da guidare, ma non era competitiva nella sua serie dominata bensì dalle Porsche 356 Speedster.
Sapevo di avere bisogno di un’auto più veloce e pensai subito alla Alfa Romeo GTV. Ce n’era una in vendita nelle vicinanze, già pronta per le corse. Voi italiani usate l’espressione “cosa fatta, capo ha”, quindi chiamai e andai a vederla. Il proprietario l’aveva acquistata nuova e non l’aveva mai guidata su strada, solo sui circuiti. Era stata preparata dal guru di Freemont, Merit Carden. Era un’auto davvero stupefacente!
Burte Jensen, il proprietario, era un agente della divisione narcotici e il fiorente mercato degli stupefacenti a San Francisco non gli lasciava il tempo di andare a correre. Fui proprio fortunato! L’acquistai e, il primo anno, gareggiai ottenendo risultati oscillanti. Le cause? In parte perché stavo imparando le arti del mestiere e in parte perché questa Alfa Romeo GTV aveva bisogno di essere potenziata.
La stagione successiva decisi di ricostruirla, per renderla più veloce, apportando le mie idee. Ad esempio montai il primo set di cerchi a raggio in magnesio, mai installati su una GTV. Effettuai anche delle piccole modifiche al motore: montai dei pistoni speciali che davano un rapporto di 12:1. Nelle gare era permesso utilizzare il carburante da competizione che consentiva di sfruttare un rapporto così alto.
Mi recai a fare visita al mio amico, Ed Winfield, per chiedergli di realizzarmi degli alberi a camme molto speciali. Winfield era un genio nella progettazione di questi componenti. Aveva imparato il suo mestiere preparando le vetture per gli Hot Rod Days. Acquistai anche dei pannelli in alluminio della Alfa Romeo Veloce Sebring Spider, che mi aiutarono a ridurre il peso della vettura.
Volevo essere pronto per la gara più importante sul calendario SCCA: quella che si teneva a metà estate, presso il circuito di Laguna Seca.
Ero focalizzato sul mio obiettivo. Il circuito era molto veloce, caratteristica perfetta per l’Alfa Romeo GTV. Completai l’automobile e la verniciai di un verde lime scioccante, il Loud Mouth Lime. Divenne il mio colore identificativo per gli anni a venire. Era molto visibile, come potete ben immaginare, gli altri piloti mi vedevano arrivare e sapevano cosa fare: auto veloce, spostatevi! O almeno, io la pensavo così!
La sessione di prove in pista era piuttosto trafficata. Cinque Lotus 7 e venti Porsche Speedster 356, potremmo paragonare la pista al Grande Raccordo Anulare di Roma all’ora di punta… mah, forse ho esagerato. La mia, l’unica Alfa Romeo schierata. Ottenni il terzo tempo più veloce e gli altri iniziarono a guardarmi con interesse.
Quando la corsa iniziò le Porsche scattarono veloci, avvantaggiate dal potente propulsore con elevata coppia motore. Ero deciso e alla prima curva, da fare a tutta velocità, avevo già preso il comando della gara che non mollai fino alla bandiera a scacchi. Doppiai ogni auto, fino a quella in 3ª posizione.
Ora viene il bello. Quando uscii dal circuito, sancirono che la mia Alfa Romeo GTV era sotto sequestro. Erano state avanzate, nei confronti della mia Loud Mouth Lime, ben duecento proteste. Sostenevano che fosse illegale, perché troppo veloce per essere un’Alfa.
Una volta raffreddata, l’intero comitato tecnico si radunò attorno alla mia vettura. Smontarono il motore e controllarono il resto dell’auto, ma non trovarono nulla. Niente di niente. Finalmente festeggiai la vittoria!
Questa gara mi fu molto utile, potrei definirla una “gara scuola”, e mi aiutò a vincere il premio di Pilota Sportivo dell’anno.
Vendetti l’Alfa Romeo GTV a uno dei miei dipendenti. Sono molto orgoglioso perché vinse la SCCA Runoff annuale e divenne il campione nazionale SCCA nella sua categoria. L’automobile corre ancora oggi sempre nel colore “Loud Mouth Lime”.
Senza dubbi posso affermare che questo Biscione abbia percorso più miglia in corsa di qualsiasi altra Alfa al mondo!