Adolfo Orsi cavaliere del lavoro 1888-1972
La sua vita sembra tratta da un romanzo popolare, fu tutta una serie di sacrifici, intuizioni e successi. Nato a Modena nel quartiere di San Lazzaro nel 1888, proveniva da una famiglia povera, di origine contadina. Adolfo Orsi era il maggiore di otto fratelli, soprannominati gli ‘orsini’, per la loro costituzione minuta e magrolina.
Adolfo iniziò a lavorare ancora bambino, prima come fruttivendolo, poi come garzone di macelleria ed ancora come aiutante del padre a raccogliere stracci e ferri vecchi. A 15 anni restò orfano di padre. Con l’aiuto dei fratelli e con i mezzi a sua disposizione, il birroccio ereditato, tirato a mano e successivamente con un cavallo, continuò il commercio. Raccoglieva rottami, inferriate e ogni cianfrusaglia per riempire il birroccio da portare in stazione. Doveva moltiplicare l’andirivieni il più possibile per racimolare un buon gruzzolo per mantenere la famiglia. Operoso e intraprendente, com’era, intuì che avrebbe moltiplicato i 5 centesimi al kg che gli pagavano se avesse avuto la possibilità di trasformare i laminati con le fusioni sul luogo, in Modena, che allora venivano fatte in altre città, in Piemonte e Lombardia.
Nel 1922 acquistò e trasformò in ferriera una vecchia officina di via Goldoni dando inizio al primo stabilimento industriale di laminati trafilati di Modena. Con l’esperienza acquisita e tante immancabili difficoltà creò un impianto siderurgico più efficiente e più produttivo a cui affiancò anche una nuova fonderia industriale. Allargando così sempre più il giro di affari, fino a gestire linee ferroviarie ed autobus e una fabbrica di macchine per l’agricoltura.
Nel 1937 alla Pradella, dove aveva il magazzino del ferro, conosce i Fratelli Maserati; si racconta che erano andati a pesare una vettura da corsa per bilanciarla in vista di una gara che si teneva a Modena. Informatosi del costo e del peso dell’auto, rapportandolo al costo del ferro al kg che lui vendeva, avvertì subito un’altra possibilità di affari. Da semplice finanziatore diventa proprietario del Marchio Maserati, spostando la produzione dei già tanto famosi bolidi del Tridente da Bologna a Modena, in via Ciro Menotti 322. I fratelli Maserati erano proprietari di un brevetto per candele di accensione. Per tenere distinte le due attività, il signor Orsi fonda la Maserati candele e accumulatori.
Dal 1945 al 1948 fu Presidente della Società Calcistica del Modena F.C. e in questi 3 anni la squadra del Modena conquista i suoi migliori piazzamenti nel Campionato di serie A, piazzandosi sesta, terza e quinta. Nel 1946 affianca la costruzione di macchine utensili che assieme alle auto sono esportate in tutto il mondo. I fratelli Maserati, Ernesto, Bindo ed Ettore finito il loro contratto decennale lasciarono la collaborazione, insieme al marchio, e fecero ritorno a Bologna.
Adolfo Orsi, sempre alla ricerca di nuovi sbocchi commerciali, usò come veicolo promozionale una serie di corse in Argentina. Le vetture del Tridente stravinsero riportando con le vittorie, numerosi contratti anche per le macchine utensili. Nel contempo le vetture Maserati si affermano nelle maggiori competizioni mondiali con i più famosi piloti da Ascari, Villoresi, Gonzales, Moss, Behra, Musso, per citarne alcuni. Fino alla conquista del campionato mondiale di F1 con Fangio nel 1957 e il campionato delle Montagne con le vetture sport.
Dopo il ritiro ufficiale dalle competizioni mondiali, dal 1958 la Maserati inizia la produzione in piccola serie di quelle che diventeranno le più famose vetture G.T. degli anni sessata, dalla 3500 GT Touring e via via con il Mistral, la Messico – il Quattroporte – il Ghibli e molte altre ne seguirono. Il commendatore, Adolfo Orsi, come Presidente della Maserati, diede sempre il suo impegno nella ricerca del miglioramento costante dei suoi prodotti.
Viene a mancare, in silenzio, il 26 ottobre del 1972, e per sua espressa volontà si apprende la notizia a funerali avvenuti. Modena perde così un uomo che diede lustro e fama alla nostra città, facendo conoscere i prodotti di Modena in tutto il mondo.
Autore: Ermanno Cozza